La Ciambella

ciambelle

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La ciambella, il tipico biscotto di farina, acqua, sale e anice, viene donato ai Passanti dai Signori della Festa dopo avere effettuato i tre giri dentro la chiesa.
Il rito del dono della ciambella nasce, probabilmente, intorno al 1711, in sostituzione del pranzo che veniva offerto ai Passanti. Da allora tutti i Passanti ricevono questo biscotto eccetto i Casenghi, a cui ne vengono consegnati due, uno per il cavallo a cui un tempo veniva data la biada.

La forma circolare della ciambella, con i caratteristici buchi per congiungere la pasta, ricorda un serpente che si morde la coda: l’Uroboro. L’animale simboleggia l’eterno ritorno, la ripetizione ciclica delle cose, delle stagioni, della creazione: morte e rinascita.
Oltre a quella tradizionale, è possibile trovare ciambelle di altre forme, come quella che riproduce il monogramma mariano, oggi più rara, anche se è l’unica a riprendere una vera simbologia cristiana. Ne esistono anche a forma di treccia o di cuore.
Quest’ultimo tipo, ancora utilizzato come elemento decorativo delle Fontane, dei balconi o semplicemente appesa alle pareti interne di qualche abitazione, ha un simbolismo intrinseco nel quale è possibile leggere l’idea del divenire e del morire.